Statuto

ART. 1 – OBIETTIVO METODOLOGICO

La proposta di collaborazione tra attori e ricercatori nel Research Group va ben al di là del puro trasferimento di conoscenza. I progetti che si realizzeranno saranno basati su una metodologia di ricerca-intervento che genera interscambi in un duplice senso: la proposizione di teorie, modelli, concetti, indicatori e metodi di ricerca che possono essere utili all’individuazione delle priorità sulle quali intervenire e la sperimentazione degli stessi, verificandone la validità dell’applicazione e l’utilità dei risultati. Ciò darà vita a un processo di “apprendimento in movimento” che possa trasformare le metodologie di intervento e di ricerca.

Gli aspetti salienti sui quali si fonderà il lavoro del Research Group sono i seguenti:

Integrazione e coordinamento degli interventi. Il Research Group provvederà alla programmazione delle ricerche e degli interventi, nonché delle risorse (tangibili e intangibili) con un orientamento interdisciplinare attraverso la partecipazione delle differenti discipline e dei settori coinvolti in maniera equilibrata, in relazione alle caratteristiche del problema posto e facilitando così una visione d’insieme globale.

Sviluppo della rete. Tramite la promozione di collegamenti operativi tra i ricercatori aderenti e afferenti alle differenti sedi universitarie e centri di ricerca che realizzano attività volte alla promozione di ricerche e interventi che mirano a sostenere spazi di riflessione e confronto, da un lato, e protocolli d’intesa e programmi di intervento comuni, dall’altro.

Ruolo di stimolo. Il Research Group dovrà assumere un ruolo di stimolo all’azione, laddove si registri soprattutto un’attività di continua ricerca e comprensione dei cambiamenti della realtà.

Attività di advocacy e sensibilizzazione. È necessario sviluppare intorno alle ricerche e agli interventi un piano di sostegno pubblico e collettivo (condivisione) a cui dovranno spesso collegarsi campagne di sensibilizzazione che abbiano come obiettivo il miglioramento della trasparenza dei risultati, sia della ricerca che degli interventi, facilitando la presa di decisioni e contribuendo a che questa si realizzi in maniera più partecipata e democratica.

Il Research Group deve configurarsi come una piattaforma di collaborazione, sperimentazione e trasferimento permanente tra ricercatori e attori territoriali (ove possibile), promuovendo la creazione e il perfezionamento di obiettivi metodologici di ricerca-intervento basati su questi aspetti, per potenziare e rafforzare lo sviluppo dei territori e delle identità attraverso la partecipazione e la condivisione.

ART. 2 – AREE DI RICERCA

Tutte le aree di ricerca sotto individuate – ciascuna con una propria autonomia a carico del Coordinatore scientifico che sarà individuato così come specificato all’Art. 7 – avranno come elemento comune un approccio interdisciplinare alla narrazione, anche se questa sarà declinata differenziandosi per area di ricerca, pur rimanendo le aree di ricerca ognuna trasversale all’altra.

Teoria, Epistemologia, Metodo: Tutti i fenomeni socioculturali oggetto di studio delle scienze umane e sociali hanno, ovviamente, riprodotto nelle analisi degli studiosi le diverse posizioni delle singole discipline. D’altronde, il recente dibattito si lega all’epistemologia e al metodo, concentrandosi su due aspetti: la coniugazione tra teoria ed empiria, e la crisi delle scienze sociali. Relativamente al primo aspetto, si può osservare che teoria, empiria ed operatività devono essere necessariamente integrati in modo funzionale affinché si possa proiettare l’attività del ricercatore in una direzione di un positivo mutamento sociale e non restare divise come compartimenti stagni. Dunque, non si può più parlare della contrapposizione teoria-empiria, ma di un continuum di interdipendenze che va dalla teoria all’operatività e alla spendibilità, passando attraverso la ricerca-azione. Quest’approccio di fatto porterebbe anche alla soluzione positiva della crisi delle scienze sociali.

Metodologia e Ricerca empirica: Gli approcci di studio dei fenomeni socioculturali e le relative metodologie adottate devono orientare all’integrazione della dimensione soggettiva e oggettiva. L’elemento che lega le due dimensioni è l’interpretazione e la costruzione della realtà attraverso le relazioni tra individui, oltre che tra questi ultimi, la società e la cultura. Come è noto, molte delle teorie, delle scuole e degli approcci di studio delle scienze sociali hanno fondato le loro basi oltre che sull’interpretazione e sulle valutazioni dei casi, anche sull’interpretazione dei dati della realtà, facendo nascere quella che agli studiosi è conosciuta come la querelle quantitativo/qualitativo che qui si vuole superata attraverso l’utilizzo di metodologie innovative.

Cultura, Conoscenza, Mutamento: La cultura è un fattore importante dell’azione umana, poiché in essa sono presenti sia le regole che governano il gruppo che le caratteristiche che contraddistinguono il gruppo stesso. La cultura, da una parte, permette la legittimazione dell’azione, dall’altra parte, presenta un valore intrinseco che prescinde dalla sua fruibilità o meno. Queste peculiarità caratterizzano le funzioni della cultura, consentendo alle società di sopravvivere, favorendo l’integrazione interna e riducendo l’ansia che si può scatenare negli individui in situazioni non previste o di mutamento. Questo porta alla luce una diretta relazione tra la cultura, la conoscenza e il mutamento sociale: infatti, nella cultura è sempre presente una tensione tra l’innovazione e la tendenza a conservare, che mette in discussione l’idea della staticità della cultura, anche se non può essere modificata rapidamente così come avviene per altri elementi della società. Non trascurabili in questo ambito sono anche i riferimenti alla letteratura e alle differenti forme di arte come espressione di condizioni e posizioni individuali e collettive, anche di rivendicazione.

Comunicazione e Information Communication Technologies (ICT): I sistemi di comunicazione sono in continua trasformazione e si delineano sempre più come propulsori di processi che consentono alle società di mantenere una loro stabilità nel tempo, ma anche di affrontare una negoziazione o rivoluzione dei valori in funzione di trasformazioni sociali, economiche, culturali e soprattutto tecnologiche all’interno degli scenari globali. Oggi si registra il passaggio dalla Network society alla Platform society, con ricadute sociali che la rivoluzione digitale ha prodotto nelle società contemporanee (sia per la dimensione macro sia per la dimensione micro), modificando anche i linguaggi che assumono forme e rappresentazioni differenti anche in relazione all’esercizio del potere.  

Politica, Conflitto, Partecipazione: Questi tre termini chiave racchiudono in sé l’articolato rapporto fra conflitto e partecipazione. Per semplificare, qui i differenti temi affronteranno le problematiche del conflitto politico, sempre connesse alla partecipazione sia in quanto essa stessa forma di partecipazione, che esito di un deficit delle forme di rappresentanza istituzionale. Tuttavia, terrà anche conto di altre forme di partecipazione che esulano dai partiti politici come movimenti e associazioni, ma che svolgono un ruolo e un’azione di mobilitazione all’interno delle differenti società. Come queste forme di conflitto/partecipazione sono narrate e da chi sono narrate determina gli esiti in un senso piuttosto che un altro.

Diritti e Sviluppo: Per questa Area di Ricerca l’attenzione, per la prima voce, si rivolge allo studio culturale del diritto, che non considera il linguaggio giuridico e le narrative processuali come strumenti, ma si focalizza sulla natura simbolica del linguaggio stesso e soprattutto sulla sua interpretazione plurale; per la seconda, si rivolge alla narrazione, come strumento di ricerca utile ai fini del corretto utilizzo delle risorse disponibili e della creazione e attuazione di processi di sviluppo dei territori, sia in un senso economico sia comunitario.

ART. 3 – ATTIVITÀ PRINCIPALI

Promozione di progetti internazionali di ricerca che permettano studi comparativi.

Organizzazione di seminari e conferenze tematiche sulle aree e gli ambiti di interesse del Research Group – da realizzarsi sia in presenza che da remoto – attraverso cui i ricercatori e gli attori territoriali possano scambiare le proprie conoscenze e i propri punti di vista.

Accoglimento di studenti post-laurea, di dottorato e di post-dottorato per l’elaborazione dei loro lavori finali di tesi e ricerche in linea con gli interessi culturali e intellettuali del Research Group.

Diffusione delle riviste e pubblicazioni tematiche anche attraverso la realizzazione di azioni specifiche affinché i risultati utili e applicativi raggiungano gli attori territoriali e i decision makers. A tal fine si darà vita anche a una collana scientifica (in italiano e inglese e, se ritenuto necessario, in altre lingue comunemente diffuse come spagnolo o francese) di e-book in OA con License Creative Commons e processo di revisione double blind review denominata “Narratives and Social Changes” la cui governance e struttura seguirà quanto stabilito rispettivamente agli Art. 2 e 6.

ART. 4 . – MEZZI MATERIALI E PERSONALE TECNICO

L’Università di Salerno permetterà l’utilizzo condiviso delle strutture e degli strumenti del Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione (DiSPC) per l’ubicazione del Research Group.

Il Research Group necessiterà, inoltre, del supporto amministrativo previsto in casi di finanziamento di ricerca, della corretta gestione dei progetti comuni, del mantenimento delle basi dati e delle pubblicazioni del Research Group, dello sviluppo degli strumenti informatici per la gestione del sito web dedicato e per il supporto ai ricercatori.

ART. 5 – PARTECIPANTI E ADESIONI

Al Narratives and Social Changes-International Research Group (NaSC-IRG) afferiscono dalla fondazione ricercatori di differenti discipline e afferenze istituzionali (nazionali e internazionali) le cui attività prevalenti ricadano nell’aria delle scienze umane e sociali così come specificato nell’allegato A che è parte integrante del presente documento.

Successivamente alla costituzione si potranno associare altri ricercatori su richiesta dei diretti interessati secondo il modello all’allegato B (parte integrante del presente documento) e solo a seguito di valutazione positiva del CV da parte del Comitato Direttivo, che si dovrà esprimere all’unanimità dei presenti, sarà effettivamente formalizzata l’adesione.

Ogni membro associato potrà, in qualunque momento, lasciare il Research Group con comunicazione scritta da inviare al Direttore.

ART. 6 – ORGANI

Sono organi della governance amministrativa e scientifica del Research Group: il Direttore, il Comitato Direttivo e il Comitato Scientifico.

Il Direttore è individuato all’atto della costituzione nella persona ideatrice del progetto, prof. ssa Emiliana Mangone, come indicato in premessa e durerà in carica 6 anni; allo scadere il Consiglio Direttivo proporrà il rinnovo o una nuova nomina tra i ricercatori afferenti al Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione dell’Università di Salerno che è sede amministrativa del Research Group. Il Direttore ha il compito di promuovere e coordinare tutte le attività del Research Group congiuntamente al Consiglio Direttivo.

Il Consiglio Direttivo è costituito dal Direttore e dai Coordinatori scientifici di Aria di ricerca; anche questi ultimi sono individuati all’atto della costituzione (vedi allegato A) e restano in carica 6 anni, terminati i quali si procede al rinnovo o a una nuova nomina tra i membri afferenti al Research Group che non siano già responsabili di Aria di ricerca. Il Consiglio direttivo ha il compito di coadiuvare il Direttore nell’individuazione delle linee di indirizzo del Research Group e nelle azioni di promozione delle attività dello stesso.

Il Comitato Scientifico è composto da tutti i membri afferenti al Research Group e ha una funzione consultiva nel caso di organizzazione di eventi scientifici o di predisposizioni di appositi progetti di ricerca.

ART. 7 – DURATA

La formalizzazione del Research Group avverrà con la delibera di approvazione da parte del Consiglio di Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione dell’Università degli Studi di Salerno e avrà una durata di anni 6 (sei), ed è rinnovabile per un eguale periodo, previa decisione del Consiglio Direttivo.